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martedì 17 gennaio 2012

RECENSIONE: "LA CUCINA degli INGREDIENTI MAGICI"

"La Cucina degli Ingredienti Magici" di Jael McHenry:

Dopo l'improvvisa scomparsa dei genitori, Ginny, una ventiseienne riservatissima e patologicamente timida, abituata a vivere in un suo mondo protetto fra le pareti domestiche, cerca consolazione nella cucina di casa e fra le ricette di famiglia. Da sempre cucinare è per lei una scappatoia quando non riesce a reggere l'angoscia, ma questa volta il profumo corposo e piccante della zuppa della nonna fa apparire in cucina un ospite inatteso: il fantasma della nonna stessa, morta vent'anni prima, che le sussurra una frase sibillina: "Non permetterglielo!" prima di scomparire. Un ammonimento che la mette in allarme... Che cosa non deve permettere? E a chi? Forse alla sorella Amanda che, abituata a organizzare tutto, ha deciso di
COVER ORIGINALE
vendere la casa in cui hanno vissuto i genitori e la sorella fino a quel momento? Ginny non avrebbe mai pensato di doversi trasferire, ma ormai rassegnata all'idea, incomincia a radunare le cose a cui tiene di più e in questa sua ricerca scopre dei segreti sepolti negli angoli più remoti: una lettera della madre nascosta nel camino della camera da letto, fotografie del padre con una donna di cui lei ignora l'identità. Via via più desiderosa di conoscere la verità, pensa di trovarla nelle parole dei suoi cari richiamandone i fantasmi attraverso le ricette da loro ereditate...  

*** Attenzione:
di seguito anticipazioni sulla trama (SPOILER) ***

Cosa penso:
 Sindrome di Asperger: difficoltà nel contatto visivo; incapacità di comprendere gli stati emotivi altrui (mancanza empatia); comportamenti sociali inadeguati e reazioni eccessive.
gli individui portatori di questa sindrome sono caratterizzati dall'avere una persistente compromissione delle interazioni sociali, schemi di comportamento ripetitivi e stereotipati, attività e interessi molto ristretti. Diversamente dall'autismo classico, non si verificano significativi ritardi nello sviluppo del linguaggio o dello sviluppo cognitivo.
http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_di_Asperger 

Tutto potevo pensare, tranne che questo libro toccasse argomenti così delicati ma, soprattutto, che mi potesse trasmettere delle forti emozioni e un istinto protettivo verso un personaggio inventato. 

Protagonista e voce narrante di questo bellissimo romanzo è Ginny una ragazza di ventisei anni che si ritrova a far fronte a un lutto: la morte dei suoi genitori.
Ma Ginny è una ragazza “particolare” o, come solitamente si autodefinisce, “con una sua personalità”, il ché la rende diversa dagli altri: non riesce ad esternare i suoi sentimenti, sfugge dal contatto visivo, odia essere toccata o semplicemente sfiorata dagli estranei, tollera il contatto con le persone di cui si fida solo per poco tempo e quando la tensione diventa insormontabile corre a chiudersi in un armadio buio traendo conforto da vecchie scarpe appartenute ai suoi genitori.
Qui sento solo le piume soffici che mi accarezzano le guance e le pareti dell’armadio che mi sostengono la schiena. Buio. Sostegno. Piume. Il mio mondo diventa minuscolo e comodo, e me lo gusto, sapendo che domani sarà di nuovo ampio, luminoso e scomodo
(Ginny, pag. 143)
Ma ciò che dà vera forza a Ginny è il pensare al cibo, la sua consistenza, come si arriva a creare un piatto tipico e delle vecchie ricette tramandategli dalla nonna e dalla madre… e sarà proprio da una delle sue fughe dalla confusione, dal contatto opprimente con gli estranei, che si ritroverà a cucinare una ricetta scritta dalla nonna - La Ribollita - e nel momento in cui la pietanza comincerà a prendere vita e il suo dolce aroma si espanderà per la cucina, Ginny riceverà una visita inattesa: il fantasma della nonna che porta con sé uno strano messaggio: “Non permetterglielo”.
Da quel momento in poi Ginny tenterà di capire in tutti i modi cosa abbia voluto dire la nonna e, soprattutto, come è stato possibile che il suo fantasma le sia apparso… cosa ha portato la nonna fino a lei? La sua ricetta? Il profumo della ribollita?
Inoltre, dovrà far fronte alla decisione della sorella minore, Amanda, di voler vendere la casa dei genitori e di portarsi Ginny a vivere con sé e con la sua famiglia…
Forse avrà voluto dire questo la nonna con quella frase? Forse non dovrebbe permettere ad Amanda di vendere la casa…
Sarà proprio nei giorni a seguire il funerale dei genitori che Ginny inizierà a prendere coscienza di sé, a guardarsi dentro e finalmente crescere e prendersi le sue responsabilità…
E, stranamente, solo dopo la scomparsa dei suoi genitori inizierà a conoscerli veramente – tramite delle visite di quest’ultimi sottoforma di fantasma, chiamati dal profumo delle loro ricette -, a capire che non era l’unica in famiglia ad avere “una personalità” e il comportamento fin troppo protettivo della madre nei suoi confronti e, soprattutto, che potrebbe anche lei vivere una vita piena, indipendente e felice.
Ecco perché la mamma voleva proteggermi. La vita può farti molto male. Ma persino adesso, con tutto questo dolore, persino ora che lo so, preferisco viverlo che sottrarmene
(Ginny, pag. 262)
Questo libro mi ha emozionato tantissimo…
Il debutto di Jael McHenry con “La cucina degli ingredienti magici” - “The Kitchen Daughter” in lingua – ha per me qualcosa di veramente unico.
L’autrice ha lasciato narrare la sua storia a Ginny, una ragazza “normale”* e con la Sindrome di Asperger
E magistralmente, Jael McHenry è riuscita a creare il mondo di Ginny: un mondo in cui non è facile viverci e di cui non è facile narrare la sua storia…
Così dando voce ai pensieri di Ginny è riuscita a portare il lettore in questo suo mondo, un mondo particolare, con la sua logica, le sue leggi e le sue ragioni.
Un mondo dove tutto deve avere un ordine ben preciso, dove non sono ammessi sbagli, dove il controllo è tutto.
"... quando si perde il controllo si perde tutto"
Ma, soprattutto, il lettore è entrato a stretto contatto con la dolcezza e la fragilità della protagonista, con la sua capacità di riuscire a dare conforto, con la sua caparbietà e con la sua forza di volontà…
“La cucina degli ingredienti magici” è un libro molto descrittivo – il ché a molti potrebbe non piacere – lasciando poco spazio ai dialoghi veri e propri.
La scelta dell’autrice è più che comprensibile: infatti ha preferito dare spazio ai pensieri, o meglio dire ai ragionamenti di Ginny che alla sua interazione con gli altri.
Il mondo in cui prevalentemente vive Ginny è la sua mente e raramente, solo quando è strettamente necessario ne viene fuori per interagire e riuscire a integrarsi, anche solo per poco tempo, con il mondo esterno.
*<<Normale>> ha così tante sfumature che non importa quale sia la mia. Questo mi dice in Quaderno della normalità. Non esiste la normalità in assoluto. Dopo lo scompiglio dell’ultima settima, dopo il funerale, i fantasmi, mia sorella che non vuole ragionare e tutto quanto, è bene che me lo ricordi. Per quanto strana sia la mia vita, è la mia vita. La sto ancora vivendo. Qualunque cosa succeda, dovrò trovare un modo per andare avanti. Da sola, si spera. Perché non mi piacciono le altre possibilità
(Ginny, pag. 88)
Dovete leggere il libro per capire quello che mi ha trasmesso, ho provato a scriverlo, ma sono del parere che non sia la stessa cosa.
Libro…
CONSIGLIATO!!!

L'ho letto il... 11 Gennaio 2012
GIUDIZIO:

2 commenti:

  1. lo metto subito in wishlist!^__^ bravissima!

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  2. Grazie Saya!!!
    Penso proprio che ti piacerà.
    Pensa... mi ha letteralmente conquistato.

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